Osservando le opere di Tatiana Carapostol ci troviamo di fronte ad una ispirazione onirica che si esplica in un insieme immaginifico e surreale, in una messa in scena di elementi che non riconducono a significati precisi. L’artista mette in atto un gioco plastico di presenze che rileva esplicitamente in alcune delle sue opere una affinità con artisti come Willelm de Kooning o Emilio Vedova e in altre per la diversità della tecnica con William Turner. Con una grande capacità meditativa è in grado di esaudire tutte le potenzialità della tavolozza, esaltando la cromaticità che gioca sempre di contrappunto tra tono e tono utilizzando olio o acrilico. Ogni quadro rievoca un pensiero in un assemblaggio apparentemente incongruo di elementi compositivi plasticamente forti. E’ un impianto che poggia su fondamenti astratti… sogni costruiti come narrazione di una irrealtà. La sua forza reazionaria consiste nel catturare l’attenzione dell’osservatore, chiunque esso sia con l’effetto ormai noto del messaggio che trasmette, senza timore di insuccesso. Eleganza, forza armonia e colore si fondono per dar vita ad opere che suscitano emozione. Nonostante il mutamento dei soggetti e dello stile, prosegue la sua ricerca sulla pittura come mezzo espressivo, limitando il controllo della coscienza e lasciando più spazio all’intuizione e all’inconscio.